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Rispondi a: Domanda ai fonicic sul diagramma polare…

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Nelle situazioni piccole son cavoli a prescindere…
Il tuo discorso cade pienamente negli esempi che ti ho fatto prima…
Ora però ti becchi un commento da fonico…
Non puoi dare la colpa al fonico o alla “situazione” per il discorso dell’effetto prossimità… questo è un classico esempio di “accusa impropria” che mi fa abbastanza incavolare…
Saper usare il microfono, è una delle cose che deve saper fare un cantante… se hai la pretesa di metterti davanti ad un microfono, usarlo a tuo piacimento in luoghi complicati e pretendere che suoni bene, sono cose che non stanno insieme…
Se poi in questi contesti pretendi di suonare con volumi di palco elevati, allora mi spiace ma proprio non ci avete capito nulla…
Nei posti piccoli e complicati, se vuoi un suono della voce decente, devi partire da un palco pulito, ovvero batteria possibilmente elettronica, chitarra con effetti digitali senza ampli, basso in di, monitoraggio in cuffia. Allora forse puoi cercare di migliorare la voce!!
Se in sala il 90% del volume arriva dal palco, per il fonico anche più bravo diventa impossibile gestire l’audio semplicemente perchè non ha margini di lavoro.
Non si può sempre partire dal principio che il musicista fa quel che cavolo vuole e poi il fonico deve riparare a tutto!!! Il primo mix viene dai musicisti, dall’arrangiamento e dal palco.
Poi viene tutto il resto!!
Pensa bene a questo…
Ciao.


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